Una tradizione antica lega Appignano alla produzione di terrecotte artigianali e lo ha reso noto come "il paese delle còcce"

La Terracotta, o ceramica che dir si voglia, consiste nel trasformare l’argilla tramite modellazione con le mani e altri strumenti (come ad esempio il tornio) per poi cuocerli ad altissima temperatura 8circa 1.000 °C). L’applicazione di decorazioni e la smaltatura sono l’ultima fase del processo produttivo.
Ha origini antichissime. L’uomo conosce questo metodo di trasformazione dell’argilla fin dal neolitico!
La comparsa delle prime terrecotte è avvenuta circa 8.000 anni fa in Mesopotamia per poi arrivare in Grecia intorno a 5.000 anni fa e diffondersi in Europa successivamente.

Per secoli gli utensili da cucina in ceramica sono stati necessari e indispensabili e questo fino agli anni ’50 del secolo scorso.
Appignano e i suoi coccià (i ceramisti) si sono specializzati nella produzione di oggetti di uso quotidiano come brocche (vrùcche), bacili (catì), tegami (pignòle), borracce (vorracce), secchi per la mungitura (sicchi pé’ mògne), orci (ùrci) e tanti altri oggetti di uso comune oltre ovviamente a piatti e biccheri.

Le terrecotte tradizionali di Appignano sono riconoscibili anche per la semplicità nella decorazione, a ricordare la vocazione del paese per la produzione di una ceramica d’uso, al servizio della vita quotidiana più che votata all’estetica.
La decorazione tipica appignanese prevede 6 sbaffi intorno alla brocca (quella tipica prevede solo alcuni sbaffi neri intorno alla brocca su sfondo “rosso appignanese” che è in realtà un marrone molto vivido e intenso).

Ma qual è la storia di Appignano come paese della ceramica?


Le fonti storiche fanno risalire al 1.557 l’arrivo in paese di Pasqualino Mariani da Caldarola che ricevette un prestito infruttifero dal Comune per l’avvio di una bottega di vasaio.
Nel periodo precedente l’attività era probabilmente già presente ad Appignano, ma di certo le competenze di Pasqualino in materia di lavorazione e metodi di cottura in fornace delle ceramiche hanno dato prodotto un salto di qualità alle terrecotte appignanesi che divenne sempre più un punto di riferimento per gli oggetti in ceramica.

Con il passare del tempo la conoscenza e l’esperienza degli artigiani si è poi accumulata.
Molto interessante il processo produttivo dei colori!
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Per secoli l’argilla necessaria ai ceramisti è provenuta proprio da un terreno nei pressi del paese; un terreno che forniva un’argilla particolarmente adatta alla lavorazione in ceramica.

Che cos'è oggi la ceramica artigianale di Appignano?

Dagli anni ’50 le stoviglie e gli oggetti da cucina in ceramica hanno lasciato molto spazio ai manufatti industriali in plastica o metallo.
Tuttavia l’arte ceramica di Appignano gode ancora di grande successo!

Oggi in paese ci sono ancora alcune botteghe pienamente operative. Alcune specializzate nella lavorazione al tornio, altre nelle decorazioni.
Esiste anche una scuola comunale di ceramica che diffonde la cultura popolare e artigianale memoria storica di questo borgo marchigiano.

Oggi oltre alla ceramica d’uso quotidiano, le botteghe producono anche oggetti decorativi (come lampade, vasi da fiori, etc…).

Non ti resta che venire con noi ad Appignano per realizzare il tuo pezzo in ceramica con gli artigiani appignanesi (li còccià)!

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